Telepresenza: non più solo per grandi aziende
La Compagnia delle Opere non è un’azienda bensì un’associazione e, come tale, le risulta fondamentale coinvolgere il più possibile i suoi associati con un sistema di comunicazione semplice ed efficace che rispecchi l’evoluzione della società. Per questo ha scelto un partner tecnologico: YoConference
Il termine telepresenza è stato coniato dallo scienziato statunitense Minsky nel 1980 per indicare una trasmigrazione del concetto di teleoperation, ovvero il comando a distanza, al concetto di partecipazione: cioè fare sentire le persone presenti fisicamente in location differenti. Oggi questo mezzo di comunicazione rappresenta il metodo preferito dalle aziende, soprattutto quelle di grandi dimensioni, che riescono a creare un sentimento di appartenenza e di comunicazione tra colleghi lontani, come pure hanno trovato nella telepresenza un metodo efficace per abbattere i costi di trasferta.
La funzionalità della telepresenza è dunque ovvia se si pensa alle circostanze moderne di business, ma significa molto di più che partecipare a semplici riunioni: significa favorire l’apprendimento a distanza, lo scambio rapido di conoscenze come avviene per esempio per la medicina, la collaborazione tra individui e realtà lontane. E’ proprio quest’ultimo aspetto che rende la telepresenza uno strumento chiave anche per realtà mediamente strutturate, che mirano a creare un senso di appartenenza e coesione tra i propri membri geograficamente dislocati.
Compagnia delle Opere di Milano ha scelto infatti di dotarsi si un sistema di videoconferenza per essere più vicina ai suoi associati: “Ogni mese organizziamo un seminario informativo per aiutare le imprese associate a conoscere meglio alcune tematiche come le novità fiscali, le opportunità di ricevere contributi a fondo perduto o le normative sulla privacy” spiega Massimo Fabbrocini, Direttore Generale di CDO Milano.