Il mercato nell’era digitale. A tu per tu con Maurizio Cuzari, Senior Partner NetConsulting Cube e SIRMI
Il mercato nell’era digitale. Come cambia e come cambiano le nostre imprese per seguire il passo dell’innovazione digitale.

Dottor Cuzari, da molti anni SIRMI segue l’evoluzione del mercato ICT in tutte le sue componenti: soluzioni, trend, prodotti, canali distributivi. Secondo la sua esperienza, verso che cosa oggi le aziende dovrebbero guardare con particolare attenzione?
Siamo nel pieno di una rivoluzione digitale, che coinvolge tutti, aziende e Persone. L’uso di Internet e l’accesso alle informazioni digitali dilaga e diventa sempre più usuale l’utilizzo del web per gestire azioni che un tempo avrebbero chiesto la presenza fisica. Si va meno in banca ed in agenzia di viaggi, si va fisicamente di meno nei punti vendita fisici e si adotta l’e- commerce con più frequenza e maggiore fiducia.
Questo cambiamento dei comportamenti delle Persone suggerisce, ed in qualche caso impone alle aziende di innovare all’insegna del Digitale, per non rimanere spiazzati di fronte sia alla concorrenza tradizionale, che tramite l’adozione massiva del Digitale si fa più attrattiva e più aggressiva, sia alla nuova concorrenza, quella dei DigitalDisruptor: aziende che propongono in modo totalmente innovativo soluzioni ad esigenze conosciute, ma che fanno del Digitale la chiave di volta della propria competitività e flessibilità, e quindi del proprio successo.
Le imprese hanno oggi la necessità e quasi l’obbligo di innovare, utilizzando fortemente la leva del Digitale, per raggiungere nuovi obiettivi di efficienza ed efficacia, per aprire nuovi mercati ed attivare nuovi canali, per meglio presidiare il propri Partner, Clienti e Consumatori, per pianificare al meglio acquisti e vendite, per sostenere il brand e l’offerta con campagne di marketing puntuali e con promozioni mirate. Le parole chiave della rivoluzione digitale sono Big Data ed Analytics, Mobile, Cloud, Social, Internet of Things: tecnologie che permettono di rivoluzionare le aziende. E ad esse si affiancano e-Commerce, Unified Communication & Collaboration, Security, Dematerializzazione: aree di intervento che ottimizzano la migrazione da azienda tradizionale ad impresa digitale.
Il mercato cambia in fretta, soprattutto quello delle tecnologie e delle comunicazioni, ma il panorama produttivo italiano sembra faticare nello starvi al passo. In che posizione ritiene si trovino oggi le aziende italiane rispetto al fermento del mercato?
Ho come l’impressione che il sistema produttivo italiano stia facendo troppo affidamento su alcune componenti, indubbiamente caratterizzanti la nostra economia, ma che da sole potrebbero non essere sufficienti a reggere l’urto di un mondo che cambia all’insegna del Digitale.
Fantasia, eccellenza nel design, abilità e perizia nella gestione di specifiche produzioni, distretti produttivi specializzati, immagine di qualità sono asset che vanno meglio valorizzati; e tramite il Digitale si riesce a fare ciò al meglio.
Il boom dei Big Data è sicuramente uno dei temi principali degli ultimi anni. Secondo lei qual è oggi la posizione delle aziende rispetto a questo fenomeno e come ne vede l’evoluzione?
Big Data è un fatto: la proliferazione di informazioni, strutturate e non, originate da mille fonti, è sotto gli occhi di tutti. Big non significa solo grande e grosso: è sinonimo di “rilevante”, strategico. E perché si trasformino da una massa informe di informazioni elementari in elementi chiave per il business, i dati richiedono strumenti specifici. Ad esempio le soluzioni di CRM, che permettono di ordinare tutta la conoscenza sui Clienti e quindi di pianificare al meglio i contatti, le relazioni, le proposte, i programmi di fidelizzazione. O le soluzioni di Analytics, che permettono di essere predittivi, di anticipare i possibili bisogni. O ancora, le soluzioni di Digital Marketing, che attingendo informazioni dai Big Data permettono un contatto tempestivo ed efficace.
Tutte soluzioni che si inquadrano nella trasformazione delle aziende all’insegna del Digitale.