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Eleonora Scilanga, Responsabile Marketing per il mercato italiano di TomTom Telematics

CategoriesInterviste

28/11/2014

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Conosciamoci meglio: chi è Eleonora Scilanga?

Eleonora Scilanga, Responsabile Marketing per il mercato italiano di TomTom Telematics

Responsabile Marketing per il mercato italiano di TomTom Telematics – Business Unit di TomTom dedicata alla gestione delle flotte aziendali e la telematica per i veicoli. Fino al 2013 è stata Marketing Communications Manager di Psion/Motorola, sede italiana della multinazionale specializzata in soluzioni per il mobile computing e la raccolta di dati wireless. La sua attività professionale ha la prima svolta con l’ ingresso nel settore dell’elettronica e dei sistemi informatici, nel 1986, quando per la Celdis Italiana (filiale della multinazionale Unitech) ricopre la carica di responsabile Marketing e Comunicazione. Quando nel 1990 dà vita alla Studio Scilanga PR, i suoi clienti sono infatti tutte società operanti nelle alte tecnologie. E anche quando, nel 1992, lo Studio Scilanga confluisce nella Swing Communications, il campo di attività rimane invariato: Hewlett Packard, ST Microelectronics e Intermec, sono solo alcuni dei marchi più noti. Di Intermec, in particolare, assumerà la carica di Marketing Communications nel 1996, quando torna nuovamente nel mondo dell’azienda.

Iniziamo da un tema molto gettonato di questi tempi: la sostenibilità e la green economy. Come si pone in questo contesto la sua attività e come vedi coinvolta la sua azienda?

Con l’economia globale in continua evoluzione, le aziende si trovano in una condizione di incertezza rispetto al futuro. Tuttavia, l’importanza attribuita al tema “green” è sempre crescente: controlli legislativi più severi sull’impatto ambientale hanno fatto emergere prepotentemente la questione ed è anche aumentata la consapevolezza che tali iniziative siano la chiave per rappresentare un realtà di valore, con strategie orientate al futuro. La comunicazione dell’etica e dei valori di una società, tramite attività di marketing e pubblicitarie, è una formula ormai collaudata ed un impegno dimostrabile volto alla sostenibilità può risultare persino più efficace nel provare la credibilità di un marchio. TomTom in particolare, essendo impegnata nelle soluzioni per la mobilità di automezzi, è molto toccata per tutto ciò che concerne la riduzione delle emissioni di CO2 che in larga misura dipende dal modo in cui i veicoli vengono utilizzati.

Per lo sviluppo di nuove prodotti e soluzioni TomTom svolge ricerche di mercato e studi di fattibilità oppure vi affidate ai trend del periodo ed al mercato?

TomTom è la più grande azienda a livello mondiale di prodotti per la localizzazione, dunque affronta con la massima attenzione questi aspetti: non solo monitoriamo costantemente il mercato ed i suoi trend, ma cerchiamo di comprenderlo e di anticiparne le richieste attraverso studi, ricerche , interviste agli operatori del settore ed altre attività coerenti con gli obiettivi. Uno studio da noi effettuato ha rilevato che più dei tre quarti (79%) dei conducenti italiani di veicoli commerciali ammette di guidare con maggiore attenzione quando si trova al volante del suo mezzo personale: spetta al datore di lavoro incoraggiare  standard di guida più elevati e ridurre al minimo le pressioni derivate dai tempi imposti che i conducenti si trovano ad affrontare. Il nostro target da questo punto di vista è di contrastare l’aumento dei costi attuando una politica mirata ed efficiente, estesa a tutta l’azienda. I sistemi di gestione del parco veicoli permettono di valutare le prestazioni e tenere traccia delle iniziative più efficaci, nell’interesse delle aziende nostre clienti.

Un altro tema molto sentito è la sicurezza alla guida. Come si può migliorarla?

I rischi che si presentano in strada sono troppo spesso sottovalutati come fattore critico. Le conseguenze finanziarie, legislative e umane della mancata tutela della salute dei conducenti possono essere molto gravi, pertanto è essenziale saper gestire tutti i potenziali fattori di rischio e intraprendere le azioni necessarie per limitarne gli effetti. Ogni anno, circa 30.000 persone perdono la vita sulle strade di tutta Europa; inoltre, si stima che un terzo di tutte le morti sul posto di lavoro siano causate dal trasporto di merci. Per questo motivo le aziende devono attuare politiche precauzionali: è possibile intraprendere una serie di misure volte a garantire una maggiore sicurezza ai conducenti di un’azienda ed i risultati possono essere incredibili: dalla riduzione dei costi del carburante e dei premi assicurativi, fino al miglioramento del morale del personale. Per prima cosa, un’azienda deve effettuare valutazioni del rischio per ciascun veicolo aziendale, un veicolo è un luogo di lavoro e deve essere considerato come tale, ponendo in essere tutte le azioni che servono a renderlo un ambiente sicuro. Riparazioni e controlli regolari su elementi quali olio e pressione delle gomme sono essenziali. Una tecnologia di gestione del parco veicoli può essere d’aiuto in questo senso, con sistemi avanzati in grado di segnalare i codici di guasto direttamente dal motore di un veicolo. È, inoltre, essenziale accertarsi che i dipendenti siano adatti al lavoro da svolgere, mettendo in campo iniziative quali test della vista, visite mediche e controlli delle patenti di guida. Tuttavia, l’azione forse più importante è cambiare la mentalità.

Come la Sua azienda vede questo momento nel quale alcuni grandi nomi (HP, EBay, Simantech,…) stanno dividendo le proprie attività?

Secondo la mia opinione, molte grandi aziende dividono le proprie attività creando società diverse per essere maggiormente flessibili, per riconquistare posizioni di leadership e per affermarsi in business emergenti. È indubbio che il panorama mondiale dell’industria stia cambiando velocemente e le attività che una volta venivano accorpate ora seguono percorsi strategici diversi con logiche di mercato differenti.

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